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Kobieta MARIA

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  • 4 lut 15 11:54
Il calamaro e la balena - 2006
Un film di Noah Baumbach. Con Jeff Daniels, Laura Linney, Jesse Eisenberg, Owen Kline, Anna Paquin, William Baldwin
Titolo originale The squid and the whale. Drammatico, durata 81 min. - USA 2005. uscita venerdì 9 giugno 2006.

Tutto scorre apparentemente tranquillo nella vita di quella che potrebbe essere una qualsiasi famiglia di Brooklyn, padre, madre e due figli, ma a dispetto della facciata perfettamente integra le fondamenta barcollano non poco, fino a crollare fragorosamente. Così, a seguito della separazione tra Bernard, scrittore senza più editori, e l’esasperata Joan, decisa a liberarsi dall’ego e dall’ombra del marito, i figli Walt e Frank si troveranno a fare la spola tra gli appartamenti dei due genitori. Gli adulti si daranno da fare imbarcandosi in relazioni improbabili, chi con un giovane istruttore di tennis, chi con un'acerba ma smaliziata studentessa, influenzando giocoforza le vite dei ragazzi, in una girandola di confusione adolescenziale di mezza età.
Noah Baumbach scrive e dirige l’autobiografia della propria adolescenza, facendoci assistere al racconto da un punto di vista privilegiato: quello di chi lo ha vissuto. Visione cinica quanto trasparente di un particolare collasso familiare e delle sue conseguenze più immediate, Il Calamaro e la Balena (si lascia scoprire allo spettatore il perché del titolo) è un’opera che gioca sulla fragilità dell’essere umano e l’impalpabilità dei suoi sentimenti, sospesi in equilibrio improbabile tra routine, sicurezza e felicità dimenticata per strada. Si danza sull’orlo del tragicomico, su ritmi non irresistibili ma funzionali all’atmosfera straniante, per una storia che trova il proprio più grande pregio nel non andare da nessuna parte. Cast eccellente: per Jeff Daniels, chiamato a sostituire Bill Murray in extremis, è l’interpretazione della vita.

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  • 4 lut 15 11:54
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Il buongiorno del mattino
Un film di Roger Michell. Con Rachel McAdams, Harrison Ford, Diane Keaton, Patrick Wilson, Jeff Goldblum. continua» Titolo originale Morning Glory. Commedia, durata 102 min. - USA 2010. - Universal Pictures uscita venerdì 4 marzo 2011.

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  • 699,2 MB
  • 4 lut 15 11:54
Il sogno di Becky Fuller è lavorare a USA Today, ma la realtà è che, dopo un traumatico licenziamento, l'opportunità che le si presenta è quella di risollevare le sorti di “Daybreak”, il programma del mattino meno seguito tra quelli dei network nazionali. Executive producers stacanovista, priva di una vita privata d'intralcio, Becky riesce ad affidare la co-conduzione del programma ad una vecchia gloria del giornalismo, Mike Pomeroy, il quale però non ne vuole sapere di presentare pseudo-notizie di curiosità, occuparsi di cibo, sorridere del bello come del cattivo tempo, come la sua partner Colleen.
Il buongiorno del mattino, ottima commedia, firmata dalla sceneggiatrice del Diavolo veste Prada e dal regista di Notting Hill, regala a Harrison Ford uno dei ruoli (e delle interpretazioni) più belli che gli sia capitato di coprire negli ultimi anni e non solo, ma è a Rachel McAdams (e a chi l'ha voluta) che il film è più che mai debitore.
Se il ruolo di Becky fosse stato affidato ad un'attrice più nota, a una star da prima pagina, non gli avremmo mai creduto come crediamo a lei, e Harrison Ford e Diane Keaton sarebbero stati ridotti a due simpatiche macchiette. Qui avviene il contrario, certo: la protagonista si sacrifica per lasciar primeggiare il grande attore, la sua storia d'amore con Patrick Wilson è quanto di più sbrigativo una commedia (anche) sentimentale possa sostenere (per questo Ricomincio da capo, esplicitamente citato, è un'altra cosa, non si pone il confronto), ma i conti tornano, perché l'atmosfera non è quella del filmone super atteso ma della buona commedia, che si farà strada col tempo e con i passaggi televisivi. Non quella della redazione luminosa e elegante di USA Today, appunto, ma quella della tavola rotonda famigliare e disordinata di Daybreak. Che anche la Keaton, poi, si tenga compostamente ai margini, dopo il protagonismo assoluto di Perché te lo dice mamma o Tutto può succedere, è cosa apprezzatissima, che giova a lei e a noi. Jeff Goldbum, infine, svetta; e non è solo una questione di altezza.
Morning glory, come recita con una vena di ironia il titolo originale e migliore, non è un film sull'amore ma un film sull'amore per il lavoro, nel quale il messaggio sull'esito della lotta tra informazione e intrattenimento, tra alta e bassa televisione, può apparire ambiguo e scorretto, ma può anche essere letto come antiretorico e scomodamente sincero.

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  • 4 lut 15 11:54
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I ragazzi stanno bene - The Kids Are All Right

Un film di Lisa Cholodenko. Con Annette Bening, Julianne Moore, Mark Ruffalo, Mia Wasikowska, Josh Hutcherson.
Titolo originale The Kids Are All Right. Commedia, durata 104 min. - USA 2010. - Lucky Red uscita venerdì 11 marzo 2011.

Nic e Jules sono una perfetta coppia lesbica di mezza età. Profondamente innamorate l'una dell'altra, hanno costruito col tempo un sereno ambiente familiare assieme ai due figli adolescenti, Joni e Laser. Quando Joni compie diciotto anni, è il fratello minore a farle pressioni perché si rivolga alla banca del seme e scopra l'identità del donatore segreto con cui condividono il patrimonio genetico. Inizialmente scettica, Joni si mette sulle tracce del padre e scopre che questi è Paul, un dongiovanni che gestisce un ristorante biologico alla periferia di Los Angeles. Quando per caso le due madri vengono a conoscenza del fatto, non resta che introdurre Paul all'intero nucleo familiare.
Mentre la versione nostrana della commedia moderna e progressista arranca incerta fra il desiderio di trasgressione, la campagna di sensibilizzazione e il timore della contestazione dei benpensanti, da una tipica produzione indie americana arriva una commedia che riesce a coniugare perfettamente tematiche gay e valori tradizionali.
L'assunto mostra una coppia con due figli adolescenti stabile e integrata, nonostante il fatto che l' “uomo di casa” sia una Annette Bening coi capelli corti. Il preciso rifiuto da parte di Lisa Cholodenko di descrivere questo nucleo familiare come un'anomalia o come un microcosmo militante e dissociato, non dev'essere interpretato come una visione favolistica o un eccesso di umanesimo; al contrario, la regista americana (che di conflitti familiari in realtà se ne intende, come ha mostrato nel suo precedente Laurel Canyon) problematizza l'identità della coppia attraverso un progetto che ribalta intelligentemente la tipica prospettiva delle commedie sull'omosessualità. Se in queste il carattere atipico della coppia gay viene tematizzato per raccontare la normalità del rapporto, The Kids Are All Right racconta invece un'anomalia, un incidente di percorso nel rapporto di coppia, per enfatizzare la normalità dell'Amore...

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  • 4 lut 15 11:54
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I Puffi - The Smurfs - 2011

Un film di Raja Gosnell. Con Hank Azaria, Jonathan Winters, Katy Perry, George Lopez, Alan Cumming.
Titolo originale The Smurfs. Animazione, Ratings: Kids, durata 90 min. - USA, Belgio 2011. - Sony Pictures uscita venerdì 16 settembre 2011.

Tutto scorre tranquillo nel villaggio dei Puffi come da sempre. Grande Puffo e i suoi 100 figli lavorano, cantano e preparano la festa della Luna blu mentre Gargamella cerca un modo di catturarli. Un errore di Puffo Tontolone però farà scoprire al mago malvagio l’ubicazione del villaggio e costringerà tutti a una fuga al termine della quale Grande Puffo, Puffetta, Puffo Coraggioso, Brontolone e per l’appunto Tontolone saranno scaraventati attraverso un vortice dimensionale a Manhattan e Gargamella appresso a loro.
Nella grande mela i piccoli Puffi cercheranno in ogni modo di scatenare il medesimo incantesimo che li ha portati lì, in modo da tornare nel loro mondo, mentre Gargamella sfrutterà la sua magia per catturarli. Ad aiutarli una coppia di newyorchesi con un bimbo in arrivo.
Partendo da un mostruoso lavoro sull’animazione digitale dei personaggi principali e sulla realizzazione di un villaggio che è contemporaneamente realistico e favolistico, il primo film in live action dei personaggi creati da Peyo è un’opera che segna lo stato dell’arte della tecnica di animazione computerizzata e la applica a un’idea di cinema classica per l’infanzia...

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  • 4 lut 15 11:54
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I pinguini di Mr. Popper

Un film di Mark Waters. Con Jim Carrey, Carla Gugino, Ophelia Lovibond, Philip Baker Hall, Angela Lansbury.
Titolo originale Mr. Popper's Penguins. Commedia, Ratings: Kids, durata 94 min. - USA 2011. - 20th Century Fox uscita venerdì 12 agosto 2011.

Dopo aver conosciuto suo padre soprattutto via radio attraverso i racconti delle sue avventure dai quattro angoli del pianeta, Tom Popper è cresciuto ed è diventato a sua volta un padre assente per i suoi due figli. La sua principale preoccupazione è il suo lavoro come agente immobiliare di lusso e la possibilità di diventare il quarto presidente della società più importante di Manhattan. Impegnato ad acquistare il celebre Tavern on the Green di Central Park per ottenere l'agognata promozione, Popper apprende che suo padre è morto durante una spedizione in Antartide e che gli ha lasciato in eredità un gruppo di pinguini. La convivenza con i pennuti non si rivela affatto semplice, ma ancor meno semplice pare il tentativo di liberarsene.
La marcia dei pinguini prosegue la sua vivace avanzata lungo i sentieri gioiosi e struggenti del mondo del cinema. Dopo il documentario di Luc Jacquet, il cartoon musicale Happy Feet e gli intriganti pinguini di Madagascar, gli imperatori dell'Antartide scivolano con il loro carico di dedizione e di fedeltà assoluta verso il polo della commedia per famiglie. Ad accoglierli, le braccia larghe e lo spirito fanciullesco di Jim Carrey, che per la prima volta adatta un classico della letteratura per l'infanzia senza il trucco di Lemony Snicket o del Grinch e senza l'inganno del motion capture di A Christmas Carol. Carrey torna finalmente a mettere in gioco la faccia e i suoi zigomi elastici, pronto a competere con la naturale tenerezza dei pinguini e coi privilegi loro accordati dalla computer grafica. La sfida fra Popper e i suoi pinguini segna anche il confronto fra una comicità prettamente infantile, che punta più sulle espressioni fisiche e fisiologiche dei pennuti, e un umorismo più classico, venato di brillanti rimandi all'immaginario natalizio americano (soprattutto newyorkese). I due toni non vanno necessariamente in dissonanza ma riescono a integrarsi piacevolmente in qualche gag fantasiosa, ad esempio trasformando la spirale del Museo Guggenheim in un lungo scivolo d'acqua o il tetto dello Zoo di Central Park in una rampa di volo...

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Hop

Un film di Tim Hill. Con James Marsden, Russell Brand, Kaley Cuoco, Hank Azaria, Gary Cole.
Commedia, Ratings: Kids, durata 95 min. - USA 2011. - Universal Pictures uscita venerdì 1 aprile 2011.

L'immagine della slitta tirata in cielo da pulcini che porta il coniglietto pasquale in giro per il mondo a consegnare le uova di cioccolata e gli altri dolci spiega tutto. Non solo rimanda il personaggio alla figura e alla mitologia di Babbo Natale ma rimanda tutto il film a quel genere tipicamente americano e natalizio che si occupa di raccontare i retroscena del lavoro di Santa Claus.
Hop è questo, una commedia a metà tra attori in carne ossa e personaggi disegnati, in cui il figlio del coniglietto pasquale invece che seguire le orme paterne e ottemperare al proprio destino decide di scappare dall'isola di Pasqua (e dove potevano abitare se non lì?) per andare ad Hollywood e inseguire la sua passione: la batteria.
Nel suo viaggio si imbatterà in Fred, ragazzone mai cresciuto che si trastulla senza un vero lavoro, incalzato da un padre che lo vorrebbe sistemato. Fred ancora non lo sa ma il suo sogno segreto è diventare coniglio pasquale.
Prendendo un po' dalla mitologia natalizia e un po' dall'idea della fabbrica di Willy Wonka (alimenti dolci, colorati e promettenti felicità che vengono prodotti in maniera giocosa e al limite del magico) Hop opera il classico racconto all'americana di padri traditi e poi soddisfatti, di una famiglia che prima di compattarsi davvero deve separarsi. Lo fa per un target palesemente infantile e lo fa anche con un certo gusto per l'ironia e l'umorismo non necessariamente fisico che è una piacevole sorpresa.
Nel tentativo di avvicinare al pubblico italiano un racconto e delle tradizioni (quelle del coniglietto pasquale) che ci appartengono poco, il doppiaggio è stato affidato a Luca Argentero e Francesco Facchinetti (il primo poco esperto, il secondo troppo protagonista). Il risultato come spesso accade in questi casi è più provinciale che altro.
A sorprendere più di tutto però è la parabola compiuta dal coniglietto protagonista che, contrariamente a quanto solitamente accade in questo genere di film, nonostante sia molto bravo nella sua passione (la batteria) e arrivi a un passo dall'affermazione, grazie alla guest star David Hasselhoff (sempre più involontariamente comico), mollerà tutto per eseguire la volontà del padre e il piano che era stato previsto per lui. Nonostante il sogno nel cassetto sia realizzabile come aveva sperato vi rinuncerà per soddisfare le aspettative della famiglia. Non proprio la classica morale.

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Ho perso la testa per un cervello - The Man with Two Brains

Un film di Carl Reiner. Con Steve Martin, Kathleen Turner, James Cromwell
Titolo originale The Man with Two Brains. Fantascienza, durata 93 min. - USA 1983.

Intrappolato in un matrimonio senz'amore con moglie avida e arida, un neurochirurgo s'innamora di un bel cervello femminile parlante (con la voce di Sissi Spacek nell'edizione originale), conservato in vaso. La trovata di partenza di questa frizzante parodia del genere fanta-horror scientifico può sembrare paradossale e astrusa, ma è sostenuta da un dialogo assai spiritoso, attori in forma e molte gag visive.

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  • 4 lut 15 11:54
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Hereafter

Un film di Clint Eastwood. Con Matt Damon, Cécile De France, Joy Mohr, Bryce Dallas Howard, George McLaren.
Drammatico, durata 129 min. - USA 2010. - Warner Bros Italia uscita mercoledì 5 gennaio 2011.

Marie Lelay è una giornalista francese sopravvissuta alla morte e allo tsunami. Rientrata a Parigi si interroga sulla sua esperienza sospesa tra luccicanza e oscurità, alienandosi fidanzato ed editore. Marcus è un fanciullo inglese sopravvissuto alla madre tossicodipendente e al fratello gemello, investito da un auto e da un tragico destino. Smarrito e ‘spaiato’ cerca ostinatamente ma invano di entrare in contatto con Jason, di cui indossa il cappellino e conserva gli amabili resti. George Lonegan è un operaio americano in grado di vedere al di là della vita. Deciso a ripudiare quel dono e a conquistarsi un’esistenza finalmente normale, George ‘ascolta’ i romanzi di Dickens e frequenta un corso di cucina italiana. Sarà proprio la “piccola Dorrit” dello scrittore britannico a condurlo fino a Londra, dove vive Marcus e presenta il suo nuovo libro Marie. L’incontro sarà inevitabile. George, Marcus e Marie troveranno soccorso e risposte al di qua della vita.
Non si può vedere “al di là” delle cose senza finire prigionieri del dolore. Lo sanno bene George e Marie, protagonisti adulti di Hereafter, che hanno oscillato sulla soglia, sperimentando la morte e scampandola per vivere al meglio quel che resta da vivere nel mondo. Un mondo reso meno imperfetto da un ragazzino che ha negli occhi e nei gesti qualcosa di gentile. Qualcosa che piacerà al George di Matt Damon e troverà un argine alla sua solitudine. Nella compostezza di una straordinaria classicità, che si concede un momento di tensione quasi insostenibile nella sequenza lunga e spietata del maremoto, l’ultimo film di Clint Eastwood insegna qualcosa sulla vita confrontandosi con la morte, quella verificata (Marie), quella subita (Marcus), quella condivisa (George)...

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  • 4 lut 15 11:54
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Harry Potter e la camera dei segreti - Titolo originale Harry Potter and the Chamber of Secrets - BluRay Rip

Un film di Chris Columbus. Con Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Kenneth Branagh, Maggie Smith.
Titolo originale Harry Potter and the Chamber of Secrets. Fantastico, Ratings: Kids+13, durata 159 min. - USA 2002.

Harry Potter sta trascorrendo noiose vacanze estive presso gli zii, oltretutto senza aver ricevuto nemmeno un messaggio dagli amici Ron e Hermione. Colpa di Dobby, elfo domestico che ha intercettato la posta per convincere il ragazzo a lasciare la scuola di magia di Hogwarts dove lo attenderebbe un terribile pericolo. L’arrivo all’accademia coincide in effetti con una serie di strani e paurosi fenomeni: esseri pietrificati, scritte di sangue sui muri e soprattutto l’accenno a una misteriosa “camera dei segreti” che conterrebbe qualcosa di malefico. Quando il pericolo comincerà a riguardare i suoi amici Harry saprà risolvere la situazione.
Tratto dal secondo romanzo di J. K. Rowling, Harry Potter e la camera dei segreti convince meno del primo episodio. Squadra che vince non si cambia, e il film è qua e là spettacolare. Ma aldilà di mirabolanti scenografie ed effetti speciali spira un’aria di già visto, aggravata da un metraggio abnorme e da un eccessivo indulgere ad atmosfere dark. Riempie gli occhi ma non scalda il cuore.

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  • 4 lut 15 11:54
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Hanna

Un film di Joe Wright. Con Cate Blanchett, Eric Bana, Saoirse Ronan, Olivia Williams, Tom Hollander.
Thriller, durata 111 min. - USA, Gran Bretagna, Germania 2011. - Sony Pictures uscita venerdì 12 agosto 2011.

Hanna è un’adolescente che vive con il padre Erik, isolata dalla società, in una foresta. L’uomo l’ha addestrata a una molteplicità di tecniche di difesa e di attacco, all’uso delle armi e le ha fornito una buona conoscenza di molteplici lingue. Perché Erik è un ex agente della CIA che ha dovuto far perdere le proprie tracce e vuole che la figlia sappia come sopravvivere a un eventuale rientro nel mondo civile. Perché Hanna è ormai pronta e può scegliere di farsi trovare da Marissa Wiegler, responsabile dell’Agenzia, che ha un conto da saldare con Erik e vuole a tutti i costi catturare la ragazza.
Era difficile aspettarsi un buon esito nel cinema di azione e di spionaggio da Joe Wright, regista che sembrava ormai dedito ad omaggi letterari ben riusciti come Orgoglio e Pregiudizio. La diffidenza è stata invece ampiamente sconfitta. Wright si ancora agli stilemi del genere ma dimostra di saperli innervare con elementi che potrebbero dare luogo a un’azione di rigetto e che invece vi si adattano perfettamente. Hanna è una fiaba a pieno titolo con la fanciulla (Hanna), l’oggetto magico (il pulsante che, una volta schiacciato la può catapultare nella cosiddetta civiltà), la strega (Marissa), il lupo cattivo (il killer che la bracca), il bosco (non la foresta iniziale ma il mondo che la ragazza non conosce). Non a caso il libro che le è rimasto dall’infanzia è una vecchia copia delle favole dei fratelli Grimm e la sua meta è proprio la Casa Grimm a Berlino...

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  • 4 lut 15 11:54
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...Ma Hanna è anche una truffautiana ‘ragazza selvaggia’ al rovescio. Tenuta coscientemente lontana dalla società è stata però addestrata ad usarne le tecniche di combattimento e le armi e a conoscerne gli elementi di base. L’istruzione le è stata impartita ‘prima’. La sua educazione, una volta abbandonata la foresta, invece sarà gestita in negativo. Non solo quella impostale dai ‘cattivi’ che la vogliono catturare o eliminare ma in fondo anche quella della famiglia britannica che incontra in Marocco. Un padre, una madre e due figli tenuti insieme più dalle convenzioni di una modernità che impone le proprie regole ‘alla moda’ che da un concetto di nucleo di affetti tradotto in modalità di vita.
Hanna si trova così a dover salvare la propria vita in un mondo di cui ha appreso degli elementi ma non ha conosciuto nulla e in proposito è magistrale la sequenza in cui, in una abitazione marocchina qualsiasi, scopre in contemporanea gli oggetti di base della civiltà che le invadono la mente sconvolgendola per pochi, terribili attimi. Il colpo di scena nel sottofinale è molto meno originale di questo vero e proprio squarcio di horror della conoscenza.

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Habemus Papam

Un film di Nanni Moretti. Con Michel Piccoli, Jerzy Stuhr, Renato Scarpa, Franco Graziosi, Camillo Milli.
Commedia, durata 104 min. - Italia, Francia 2011. - 01 Distribution uscita venerdì 15 aprile 2011.


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cardinali riuniti in Conclave nella Cappella Sistina procedono all'elezione del nuovo Papa. Smentendo tutti i pronostici viene nominato il cardinale Melville il quale accetta con titubanza l'elezione ma, al momento di presentarsi alla folla dal balcone centrale della basilica di San Pietro, si ritrae. Lo sgomento assale i cristiani in attesa ma, ancor più, i cardinali che debbono cercare di porre rimedio a questo evento mai verificatosi sotto questa forma. Si decide, pur con tutte le perplessità imposte dalla dottrina, di far accedere ai palazzi apostolici lo psicoanalista più bravo per tentare di far emergere le cause che hanno spinto l'alto prelato al diniego e favorirne un ripensamento. Lo psicoanalista fa però un riferimento alla moglie come la terapeuta più brava (dopo di lui). Il portavoce della Santa Sede decide allora di far uscire il Papa dalle Mura vaticane per avere anche un altro intervento che risolva la questione. Che invece si complica perché il Papa, approfittando di un momento di distrazione, scompare per le vie di Roma...

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...Con Habemus Papam siamo di fronte al film più maturo di un regista che ha saputo conservare intatti il proprio segno inconfondibile e le tematiche che gli stanno da sempre a cuore integrandoli con grande intelligenza e sensibilità a uno sguardo che si allarga a una dimensione che afferma di non condividere ma che qui osserva con la giusta dose di ironia che si fonde con un profondo rispetto.
Non è necessario fare riferimento a La messa è finita per leggere questo film. Erano altri tempi ed altro cinema. Anche per Nanni. Che qui torna con forza sul tema della profonda solitudine dell'essere umano ma sa che non la si può ipostatizzare assolutizzandola. C'è una bellissima scena (che potremmo definire ‘morettiana doc') in cui, mentre sta facendo giocare i cardinali a pallavolo, l'analista afferma che la tremenda verità che Darwin ci ha lasciato è che nulla ha un senso. Proprio in quel momento lui, terapeuta privo dell'augusto paziente, sta cercando di darne uno a quegli uomini che non vengono descritti né alla Dan Brown né ridicolizzati. Si sorride e si ride certo anche delle loro debolezze ma sono e restano delle persone. Il Papa poi (interpretato da un sempre più grande Michel Piccoli) non è un uomo che dubita della propria fede come sarebbe stato facile pensare. Non è Pietro che, invitato da Cristo a camminare sull'acqua per raggiungerlo, affonda perché di fatto non crede al potere del suo Signore. Questo Papa, dallo sguardo intenso e dal sorriso luminoso, non è un pavido ma un umile. Conosce i propri limiti e anche le proprie passioni. Come quella del teatro che ha covato da sempre (qui il rimando, cambiato di segno, a Wojtyla sembra trasparente). È da questa consapevolezza che, progressivamente, gli deriva una grande forza. La forza di chi sa dire di no a Dio non per paura ma perché è convinto di non poterlo servire, attraverso l'umanità, come sarebbe necessario leggendo i segni dei tempi. Il Papa di Moretti si interroga e ci interroga, laici e credenti. Ogni volta che un film ci pone dei quesiti di fondo ci aiuta di fatto a sentirci meno soli e a liberarci, almeno un po', dal più volte citato "deficit di accudimento".

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Graffiante desiderio

Un film di Sergio Martino. Con Serena Grandi, Andrea Roncato, Vittoria Belvedere, Ron Nummi, Serena Bennato.
Erotico, durata 96 min. - Italia 1993.

In casa di Luigi Moscati, prossimo al matrimonio, arriva improvvisamente una sedicente cugina del Venezuela e con lei la trasgressione, l'erotismo, l'incubo. Dramma amoral-criminal-osceno condito con perversioni di poco peso e di basso conio.

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Un film di Matteo Garrone. Con Toni Servillo, Gianfelice Imparato, Maria Nazionale, Salvatore Cantalupo, Gigio Morra.
Drammatico, durata 135 min. - Italia 2008. - 01 Distribution uscita venerdì 16 maggio 2008.

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Totò ha tredici anni, aiuta la madre a portare la spesa a domicilio nelle case del vicinato e sogna di affiancare i grandi, quelli che girano in macchina invece che in motorino, che indossano i giubbotti antiproiettile, che contano i soldi e i loro morti. Ma diventare grandi, a Scampia, significa farli i morti, scambiare l'adolescenza con una pistola. O magari, come accade a Marco e Ciro, trovare un arsenale, sparare cannonate che ti fanno sentire invincibile. Puoi mettere paura, ma c’è sempre chi ne ha meno di te. Impossibile fuggire, si sta da una parte o dall'altra, e può accadere che la guerra immischi anche Don Ciro (Imparato), una vita da tranquillo porta-soldi, perché gli ordini sono mutati, il clan s'è spezzato in due. Si può cambiare mestiere, passare come fa Pasquale dalla confezione di abiti d'alta moda in una fabbrica in nero a guidare i camion della camorra in giro per l'Italia, ma non si può uscire dal Sistema che tutto sa e tutto controlla. Quando Roberto si lamenta di un posto redditizio e sicuro nel campo dello smaltimento dei rifiuti tossici, Franco (Servillo), il suo datore di lavoro, lo ammonisce: non creda di essere migliore degli altri. Funziona così, non c’è niente da fare.
Matteo Garrone porta sullo schermo Gomorra, libro-scandalo di Roberto Saviano che in Italia ha venduto oltre un milione di copie, aprendo il sipario sulla luce artificiale e ustionante di una lampada per camorristi vanitosi ed esaltati. Il sole non illumina più le province di Napoli e Caserta, impossibile rischiarare questa terra buia e straniera al punto che gli italiani hanno bisogno dei sottotitoli per decifrarla. Siamo in un altro paese: all'inferno. Che non si trova nel centro della terra, ma solo pochi metri giù dalla statale o sotto la coltivazione delle pesche che mangiamo tutti, nutrite di scorie letali, trasformate in bombe che seminano tumori con la compiacenza dei rispettabili industriali del nord.
Nessun barlume di bellezza dentro questo buio fitto sotto il sole; forse la bellezza è nata qui, per caso o per errore, ma è volata lontano, addosso a Scarlett Johansson, col risultato che chi l'ha partorita è rimasto ancora più solo ed impotente.
Il film di Garrone è crudo e angosciante, ripreso dal vero, musicato dal suono delle grida e degli spari di Scampia. Una volta si diceva "giusto", quando dire "bello" non aveva senso. Giustissimo, dunque.
Del libro, il film sceglie alcuni fili, li intreccia, s'impone come uno sciroppo avvelenato, senza la possibilità di voltar pagina o sospendere la lettura. Del libro, soprattutto, sposa il punto di vista, da dentro, e tuttavia inevitabilmente fuori, in salvo. "Ma - scrive Saviano - osservare il buco, tenerlo davanti insomma, dà una sensazione strana. Una pesantezza ansiosa. Come avere la verità sullo stomaco". Gomorra, sullo stomaco, pesa come un macigno. Solo una ruspa potrebbe sollevarlo, per "sversarlo" altrove e chiudere in circolo vizioso, come il suono del film.

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  • 4 lut 15 11:54
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GazZelig - Checco Zalone e i Mitili Ignoti Live Tour 2008

Nazione: Italia
Anno: 2008
Genere: Comico
Produzione: Rcs Quotidiani e Bananas
Data di uscita: 3 Gennaio 2008
Cast: Checco Zalone, Militi Ignoti

Primo appuntamento con la risata al VerduraTeatroMusic, direttamente dal palcoscenico di Zelig arriva a Palermo uno degli artisti più amati dal grande pubblico televisivo Checco Zalone, il cabarettista pugliese, il cui vero nome è Luca Medici, noto per i suoi tormentoni come “Siamo una squadra fortissimi”, un brano che ha accompagnato l’avventura della nazionale di calcio ai Mondiali del 2006.

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  • 4 lut 15 11:54
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Fratelli per la pelle - Stuck on you

Un film di Bobby Farrelly, Peter Farrelly. Con Matt Damon, Greg Kinnear, Cher, Eva Mendes, Wen Yann Shih.
Titolo originale Stuck on you. Commedia nera, Ratings: Kids+13, durata 118 min. - USA 2003.

Bob e Walt sono due fratelli siamesi, imbattibili portieri di hockey e ultrarapidi cuochi al fast food. Quando Walt decide di tentare la fortuna ad Hollywood, beh, Bob non può che seguirlo. Inaspettatamente il successo arriva…
Miglior film degli ex-temibili fratelli registi: i diversi ed i "mostri" ci sono ancora, ma stavolta sono da difendere e non da irridere: piuttosto è la cosiddetta "normalità" ad essere presa di mira. Già l'idea di unire fisicamente per 9/10 di film i due bravissimi Damon e Kinnear (sublime!) è da Oscar, ma la varietà delle situazioni e la verve del film sono da premiare col massimo dei voti. La zona commedia è presidiata da schegge slapstick che vertono sulle grottesche esperienze condivise dai due gemelli. Si ride grasso, di gusto e alcuni momenti sono davvero irresistibili (come le acrobazie sportive o le pirotecniche evoluzioni sessual-sentimentali del tombeur de femme della coppia). Il film riesce anche ad essere un convincente pampleth sulle cattive abitudini dei divi hollywoodiani, di un cinema che, peraltro, gli stessi Farrelly hanno contribuito a far crescere negli anni passati. Sensazionale Eva Green, speriamo di vederla ancora. Notevoli i cameo della immortale Meryl Streep e della plasticosa Cher (e c'è persino Dunne! Avvertire Scorsese….). C'è un svolta disgustosamente buonista dopo il già glicemico Amore a prima svista? Piuttosto un concreto passo avanti verso la piena capacità di realizzare commedie di pregio e divertenti. Promosso.

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  • 4 lut 15 11:54
Fortapàsc - 2009 (CD1)

Un film di Marco Risi. Con Libero de Rienzo, Valentina Lodovini, Michele Riondino, Massimiliano Gallo, Ernesto Mahieux.
Drammatico, durata 108 min. - Italia 2008. - 01 Distribution uscita venerdì 27 marzo 2009.

Giancarlo Siani è un giovane praticante, impiegato “abusivo” per il Mattino col sogno di un contratto giornalistico e di un’inchiesta incriminante contro i boss camorristi e i politici collusi. Lucido e consapevole, Siani si muove tra Napoli e Torre Annunziata, un avamposto abbattuto dal terremoto e frequentato dagli scagnozzi armati di Valentino Gionta. Indaga, si informa, verifica i fatti e poi scrive pagine appassionate e impetuose sui clan camorristi e sulla filosofia camorristica. Era il 1985 quando Vasco Rossi cantava “ogni volta che viene giorno” e un giornalista di ventisei anni moriva assassinato per “ogni volta che era stato coerente”. Gli ingredienti per realizzare l’ennesima agiografia di una vittima (dimenticata) della camorra c’erano tutti. C’era la vicenda personale di Giancarlo Siani, c’erano gli Ottanta, quelli dei tangentisti e dei faccendieri, delle commesse e della corruzione, delle spese inutili e della burocrazia gonfiata, degli omicidi del generale Dalla Chiesa, c’era un Paese sordo alle idee di Siani che scriveva (e lavorava) per un’Italia migliore, c’era l’inevitabile sacrificio finale. Ma Marco Risi non ha realizzato un altro film sulla camorra, concentrandosi esclusivamente sulle tappe di avvicinamento di Siani prima a una consapevolezza di sé e della lotta politica, poi a una strategia letteraria e provocatoria. La camorra è in ogni gesto di chi si oppone a Siani, in ogni silenzio indifferente, nelle grottesche indagini dei carabinieri, nella “clemenza” della magistratura, nelle assurde pratiche rituali di “guappi” spietati e armati, che intendono porre la corruzione e la violenza come norma fondamentale di convivenza sociale...

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  • 4 lut 15 11:54
Fortapàsc - 2009 (CD2)

Un film di Marco Risi. Con Libero de Rienzo, Valentina Lodovini, Michele Riondino, Massimiliano Gallo, Ernesto Mahieux.
Drammatico, durata 108 min. - Italia 2008. - 01 Distribution uscita venerdì 27 marzo 2009.

... Risi, all’interno del medesimo spazio (Torre Annunziata), distingue due campi contrapposti, determinando il fronteggiarsi delle due parti: i villains che utilizzano la forza della pistola per ascendere l’empireo della carriera camorristica, l’eroe che avvia la sua opera di progressiva e inarrestabile bonifica dell’illegalità con la macchina da scrivere, puntando sul valore della persuasione. Sullo sfondo c’è Napoli e l’isteria collettiva che circondava nel 1985 Maradona, involontario capopopolo, occasione di riscatto, speranza di rivalsa calcistica e sociale, sul ricco Nord da parte del garzone del macellaio e di una città pronta ad osannare e a stritolare. Napoli come corpo corruttore e Napoli generatrice di “antidoti” capaci di riequilibrare moralmente l’ordine esistente. Napoli, ancora, sede del “Mattino”, che invia in un polveroso avamposto battuto dai fuorilegge un giornalista eroico, immagine della possibilità di progresso e fertilità contro l’aridità e l’improduttività dell’arroganza. Dopo il vuoto e la degradazione giovanile dei suoi ragazzi fuori, che hanno la Lazio come sommo ideale, che alimentano la loro forza con un linguaggio osceno, che scelgono la via dell’omologazione passiva e che hanno bisogno del branco per riconoscersi, il regista milanese si concentra su un ragazzo solare senza lati oscuri, isolato dai politici di palazzo in un non luogo sventrato e svuotato per essere riempito dall’eccitazione del business e poi affondato nei liquami chimici. Se il Maradona di Risi (Maradona – La mano de Dios) non ha mai smesso di cercare il suo pallone, Siani non ha mai smesso di cercare la verità e di morire per questo giovanissimo dentro la sua Citroën Mehari e sotto il cielo di Napoli. Risi coglie l’importanza della solitudine in cui viene abbandonato Siani e la spirale dentro cui viene fatto scivolare lentamente fino al massacro del settembre ’85. Con la linearità di un cinema che non ha tesi da dimostrare ma una bruciante urgenza di raccontare, Fortapàsc mette in piazza una classe politica che mira alla propria autoconservazione, una società incivile che chiede la legittimazione di essere incivile e un giornalismo (impiegatizio) che continua a ignorare le proprie responsabilità nel degrado sociale, etico, linguistico e culturale del Paese.

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  • 4 lut 15 11:54
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Febbre da cavallo

Un film di Steno. Con Enrico Montesano, Luigi Proietti, Catherine Spaak, Mario Carotenuto, Adolfo Celi.
Commedia, durata 100 min. - Italia 1976.

Tre giovani amici (l'indossatore Mandrake, il disoccupato Pomata e il guardiamacchine Felice) si danno alle scommesse sui cavalli, ma puntano sempre su brocchi perdenti. Il mondo dell'ippica è lo sfondo di una divertente commedia all'italiana ben servita da un estroso Proietti e altri attori di buon mestiere. Scritta dal regista con il figlio Enrico e Alfredo Giannetti. Nel corso degli anni è diventata un cult sulle TV private con un Fans Club a Roma e sito Internet. Seguito nel 2002 da Febbre da cavallo 2 - La mandrakata. Nel 2003 edito in DVD.

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  • 4 lut 15 11:54
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Fast & Furious 5
Un film di Justin Lin. Con Vin Diesel, Paul Walker, Dwayne Johnson, Jordana Brewster, Tyrese Gibson.
Titolo originale Fast Five. Azione, durata 130 min. - USA 2011. - Universal Pictures uscita mercoledì 4 maggio 2011.

Dopo aver attaccato un bus di detenuti per permettere a Dominic Toretto di sfuggire alla prigione, Mia Toretto e l'ex agente Brian O'Conner scappano in Brasile. Là, durante una spettacolare rapina a un treno, ritrovano Dominic e scoprono che il mandante del furto è un ricco affarista corrotto di Rio De Janeiro, Hernan Reyes, interessato a recuperare un chip nascosto nell'autoradio di una macchina rubata contenente tutte le tracce dei suoi traffici illeciti da centinaia di milioni di dollari. Dom e Brian decidono così di utilizzare le informazioni del chip per fare un ultimo colpo e derubare tutte le finanze di Reyes. Ma per farlo hanno bisogno di formare una nuova squadra.
Nel suo lungo e costante tragitto, la saga di Fast and Furious segue una strana traiettoria. Partita all'alba degli anni Duemila come un nuovo prototipo di B-movie per sollazzare le gioventù bruciate da motori e videogame, nel giro di pochi anni sembrava destinata a sbandare e a correre solo lungo i circuiti off dei videonoleggi e delle mediocri produzioni in ciclostile. Invece, due anni fa, complice la volontà di tornare a sporcarsi le mani (anche come produttore) da parte di Vin Diesel, la saga ha ritrovato i suoi pezzi originali e ha saputo tornare in pista, recuperando anche il controllo di una narrazione seriale finita in testacoda.

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