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Kobieta MARIA

widziany: 31.01.2019 21:43

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  • 4 lut 15 11:54
Pranzo di ferragosto - 2008

Un film di Gianni Di Gregorio. Con Gianni Di Gregorio, Valeria de Franciscis, Marina Cacciotti, Maria Cali, Grazia Cesarini Sforza.
Commedia, durata 75 min. - Italia 2008. - Fandango uscita mercoledì 3 settembre 2008.

Gianni ha un lavoro: occuparsi dell'anziana madre, una nobildonna decaduta, capricciosa e un tantino opprimente. Madre e figlio vivono soli in un fatiscente appartamento nel centro di Roma e faticano a tirare avanti, ricoperti di debiti come sono. Nel bel mezzo dell'afa estiva Alfonso, l'amministratore, si presenta alla loro porta per riscuotere quanto gli è dovuto, ma propone a Gianni l'estinzione di tutte le spese condominiali in cambio di un favore: ospitare la madre per la notte e il successivo pranzo di ferragosto in modo che lui possa partire per le terme. L'accordo non prevede però l'arrivo di una seconda signora, la zia di Alfonso, una simpatica anziana con qualche problema di memoria, ma l'amministratore lo convince a tenerla offrendogli del denaro. Gianni è costretto, suo malgrado, a dare asilo anche a una terza "mamma abbandonata" quando l'amico dottore, giunto per fargli una visita di controllo in seguito a un malore, gli chiede di potergliela affidare per non lasciarla sola durante il turno di notte.
Lo sceneggiatore e aiuto regista Gianni Di Gregorio affronta la sua prima volta da solista pescando a piene mani dalla propria esperienza di figlio e regalando una svolta a un fatto realmente accaduto. Incuriosito da quello che sarebbe potuto accadere se avesse davvero accettato di tenere la madre dell'amministratore per le ferie di ferragosto, confeziona una piccola e tenera storia dai tratti scanzonati in cui l'improvvisato ospizio diventa il teatro di una serie di gag offrendo allo stesso tempo diversi spunti di riflessione. La scelta di sviluppare la trama nel giorno notoriamente più rallentato dell'anno e in una Trastevere arsa e deserta, appare la più idonea alla narrazione in quanto si contrappone ai ritmi frenetici della vita odierna e va incontro ai tempi delle anziane protagoniste che a loro modo s'investono del ritmo del film riempiendo la scena con la loro esuberanza. Deciso a catturare la parte più verace di ognuno, Di Gregorio si incarica del ruolo del figlio di mezz'età, celibe e con il vizio del bere, che tiene d'occhio la madre come se fosse una bimba e ne sopporta i capricci abbozzando alla precarietà in cui si trova per comodità. Le signore che lo circondando in attesa del pranzo di ferragosto sono tutte attrici non professioniste e la loro naturalezza permette al film di avvolgersi in un'aura genuina e neorealista...

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  • 4 lut 15 11:54
Pitch Black - 2000
Un film di David Twohy. Con Vin Diesel, Radha Mitchell, Cole Hauser, Keith David, Lewis Fitz-Gerald.
Fantascienza, durata 120 min. - USA 2000.

Un'astronave, una panne causata da una pioggia di meteoriti e un pianeta deserto e surriscaldato su cui atterrare in emergenza. Ci sono tre Soli che, con il loro allineamento, danno luogo a una lunga notte nel corso della quale fanno la loro comparsa animali non precisamente gradevoli. Erano anni che non si vedeva un B-movie così attento alla qualità dell'immagine e della storia. Capace di guardare al passato della fantascienza orrorifica senza crogiolarsi nella pura e semplice rivisitazione di un genere.

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  • 4 lut 15 11:54
Piccolo dizionario amoroso - 2002

Un film di Guy Jenkin. Con Hugh Dancy, Jessica Alba, Brenda Blethyn, Bob Hoskins, Noah Taylor
Titolo originale The sleeping dictionary. Sentimentale, durata 105 min. - USA 2002.

Un giovane ufficiale inglese idealista e pieno di energia viene mandato nel Sarawak alle dipendenze del Governo Colonialista Britannico: lì conosce Selima, un’incantevole ragazza indiana con una bizzarra occupazione – quella di “dizionario amoroso” degli ufficiali inglesi. Un film destinato all`homevideo con piu` di un`incertezza stilistica e uno scarso sfruttamento delle potenzialita` della sceneggiatura. Ci si chiede cosa ci facciano Bob Hoskins e Brenda Blethyn in ruoli di contorno.

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  • 4 lut 15 11:54
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Per sfortuna che ci sei - La chance de ma vie

Un film di Nicolas Cuche. Con Virginie Efira, François-Xavier Demaison, Armelle Deutsch, Raphaël Personnaz.
Titolo originale La chance de ma vie. Commedia, durata 87 min. - Francia, Belgio 2010. - Moviemax uscita mercoledì 13 luglio 2011.

Julien Monnier è un abile consulente matrimoniale col vizio della iella. Quella che porta immancabilmente ad ogni donna che lo ricambia nei sentimenti. Dall’adolescenza alla maturità ha di fatto collezionato donne e guai, una pioggia di disgrazie che hanno sfinito le poverine costringendole alla fuga. Ma poi è arrivata Joanna, una creativa designer giovane e ambiziosa, decisa ad amarlo e a resistere alla sventura che puntuale e impietosa si è abbattuta sui suoi progetti e sulla sua vita. Ascensori che si bloccano, incendi improvvisi, incidenti quasi fatali sembrano un giorno avere la meglio sul loro amore ma niente è ancora perduto. A volte per voltare la sfortuna in fortuna basta soltanto cambiare il punto di vista.
Talora l’amore può essere portatore di pesanti affanni per chi lo pratica ma difficilmente nelle commedie confezionate secondo ricetta tradizionale ha mai contemplato ‘la sfiga’. Detto più elegantemente, nessuna romantic comedy ha mai pensato che un amante potesse portare sfortuna all’amata fino al punto di separarli. Non lo ha fatto Hollywood, almeno, e così lo ha realizzato la cinematografia francese, educata da sempre a teorizzare sugli affari di cuore e sugli antagonismi maschio-femmina poi sciolti, anche da questa parte dell’oceano, in finali lieti e rincuoranti. Il ruolo ingrato dello iettatore suo malgrado tocca in sorte all’ottimo François-Xavier Demaison, quello di chi lo ama cadendo immancabilmente in disgrazia a Virginie Efira, attrice belga che frequenta con profitto la televisione. E proprio gli interpreti sono la parte più riuscita di una commedia che si tuffa nel demenziale, compromettendo le premesse e le promesse di felicità. Per sfortuna che ci sei è una matassa di luoghi comuni di cui solo i protagonisti tengono il bandolo, facendo sesso, poi innamorandosi e infine soffrendo perché, nuova variante del genere, lui è portatore sano di malasorte.
Nonostante il soggetto e il prodotto abbiano un gusto decisamente europeo che li differenzia dai canoni hollywoodiani, le aspettative vengono presto deluse e Per sfortuna che ci sei finisce per essere quello che sembra fin dal titolo (se non altro quello italiano), un saldo d’inizio stagione. Indeciso sul genere da adottare, la commedia di Nicolas Cuche manca il côtè melodrammatico e insieme la carica sovversiva demenziale, rivelandosi un accumulo di cliché che non muovono né al pianto né al riso. Peccato davvero perché l’intuizione era intrigante: le emozioni possono essere troppo pericolose se non vengono mediate dalla ragione e dalle ragioni del cuore.

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Pensione amore servizio completo

Un film di Luigi Russo. Con Marina Daunia, Christian Borromeo, Lory Del Santo, Clara Colosimo.
Erotico, durata 91 min. - Italia 1979.

Sorpreso dal padre in intimità con la servetta, Germano è mandato dalla madre che, all'insaputa loro, gestisce un casino. Germano se la spassa tanto che diventa impotente, ma una ragazza lo guarirà.

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  • 4 lut 15 11:54
Un film di Silvio Amadio. Con Dagmar Lassander, Gloria Guida, Silvano Tranquilli, Fred Robsham Drammatico, durata 90 min. - Italia 1975.

Un vedovo medita di risposarsi, ma la figliola adolescente, legata al padre da morboso affetto, non può soffrire la futura matrigna e medita d'inguaiarla. Venuta a conoscenza di un'oscura vicenda saffica nel passato della donna, la stuzzica riuscendo a farla fotografare in pose compromettenti. La donna, sconvolta, fugge e muore.

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  • 702,4 MB
  • 4 lut 15 11:54
Parlami d'amore - 2008

Un film di Silvio Muccino. Con Silvio Muccino, Aitana Sánchez-Gijón, Carolina Crescentini, Andrea Renzi, Flavio Parenti.
Commedia, durata 115 min. - Italia 2008. - 01 Distribution uscita giovedi 14 febbraio 2008.

Sasha è nato sotto una cattiva stella. I genitori tossici lo hanno isolato crescendolo in una comunità di recupero e, alla loro morte, lo hanno lasciato in un limbo di dolore. Costretto ad abbandonare il centro dopo la dipartita del direttore - l'unica persona nella quale riponeva la sua fiducia - Sasha fatica a trovare il suo posto nel mondo.
Non deve essere facile chiamarsi Muccino, né scegliere di sedersi dietro la macchina da presa per seguire le orme del più celebre fratello maggiore. Silvio affronta la sua prima volta da regista adattando il romanzo scritto a due mani insieme a Carla Vangelista - un successo letterario con le sue 300mila copie vendute - destinato al grande schermo sin dalla gestazione. Per ottenere credibilità si circonda di professionisti capaci (Arnaldo Catinari, Tonino Zera, Patrizio Marone, Maurizio Millenotti) ai quali sussurra tutte le suggestioni del cinema alto (così alto da essere irraggiungibile) per rimpolpare la sua opera prima di sequenze e location fissate nell'immaginario collettivo.
Parlami d'amore è un'accozzaglia di citazioni, un presuntuoso esercizio di stile - di un cinefilo che ha la fortuna, al contrario del suo personaggio, di essere nato sotto una buona stella - che manca di personalità e di punti di riferimento con il reale (e il sociale). Non è chiaro come questo film sia riuscito a ottenere un riconoscimento "di interesse culturale". Non è sufficiente parlare di dipendenza (dalle droghe, dall'alcol, dal gioco), di comunità di recupero e di giovani allo sbando se l'argomento viene affrontato con qualunquismo. Silvio punta sul dolore per provocare emozioni, ma per poter parlare di dolore e abbandono bisogna conoscere a fondo la materia o per lo meno saperla trattare con empatia. I personaggi, tutti maledettamente tormentati, che si muovono nella dimensione dark di una Roma notturna in sfacelo, sono stereotipati e per questo inverosimili.
Come inverosimili e alquanto irritanti appaiono i dialoghi tra i giovani borghesi spudorati (che aspirano a diventare i nuovi Dreamers di Bertolucci) e il ragazzo interrotto di Silvio Muccino. Ma ciò che irrita maggiormente è il modo in cui il Silvio regista e sceneggiatore sfrutta la sofferenza e il tema della dipendenza come mero pretesto per parlare d'amore.

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  • 696,9 MB
  • 4 lut 15 11:54
Outlander - L'ultimo vichingo - 2008 (cd2)

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  • 690,3 MB
  • 4 lut 15 11:54
Ora o mai più - 2003

Un film di Lucio Pellegrini. Con Jacopo Bonvicini, Violante Placido, Edoardo Gabbriellini, Camilla Filippi, Elio Germano.
Commedia, Ratings: Kids+16, durata 105 min. - Italia 2003.

David è un brillante studente di Fisica all'Università Normale di Pisa, ma vive rinchiuso tra le mura ovattate dell'ambiente accademico. L'incontro con Viola, impegnata nei collettivi studenteschi, lo aiuterà a sviluppare una coscienza politica e a portare a termine la propria educazione sentimentale.
Il film di Pellegrino prova a raccontare delle tensioni che percorrono un mondo giovanile orfano del ’68, bisognoso di esprimere il proprio ‘no’ alle ingiustizie e, al contempo, in difficoltà nel trovare il modo per farlo. Ecco allora che entrano nel film i tragici giorni di Genova grazie a un protagonista che non riesce neanche a raggiungere il cuore della città. Arrestato prima viene portato in carcere e sottoposto a ingiurie e pestaggi. Poco dopo assistiamo alla scena centrale del film. Il padre, appartenente all’alta borghesia con tanto di macchina di grossa cilindrata e con i mezzi per rimediare a un esame mancato dal figlio, spegne l’autoradio mentre sta parlando il Ministro dell’Interno. C’è un limite alla manipolazione dei fatti che è inaccettabile per tutti, non solo per chi è di parte. A molti non piacerà il finale non ‘militante’. E’ invece un momento fondamentalmente onesto del film: non è un’ideologia a guidare questi giovani è una necessità confusa che può trovare sfogo solo in una corsa insieme. Senza avere come meta il sole dell’avvenire ma con la consapevolezza, che è propria dei giovani, che qualcosa va fatto.

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  • 700,8 MB
  • 4 lut 15 11:54
Nuovo Cinema Paradiso - 1988

Un film di Giuseppe Tornatore. Con Philippe Noiret, Salvatore Cascio, Marco Leonardi, Jacques Perrin, Agnese Nano. Drammatico, durata 157 (132) min. - Italia 1988.

Salvatore Di Vita, regista affermato a Roma, torna dopo 40 anni nel natio paese siciliano per i funerali del proiezionista Alfredo che gli insegnò ad amare il cinema. Il ricordo del passato lo aiuta a ridefinire il presente. Oscar 1989 per il film straniero e 2° premio al Festival di Cannes. È un'elegia sulla morte del cinema in sala nelle cadenze di un melodramma popolare, ma rivisitato con l'ottica scaltra di un cineasta di talento, europeo e, insieme, profondamente siciliano. G. Tornatore fa un cinema della ridondanza, ma anche di una forza generosa di cui l'anemico cinema italiano degli anni '80 aveva bisogno. L'edizione premiata è frutto del radicale taglio eseguito dal regista con il produttore Franco Cristaldi (fu tolto un blocco di 25 minuti, eliminando il personaggio di B. Fossey), dopo le prime presentazioni nelle sale. Distribuito all'estero come Cinema Paradiso. 5 premi della British Academy: film straniero, sceneggiatura, P. Noiret, S. Cascio, musiche di Ennio e Andrea Morricone.

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  • 4 lut 15 11:54
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Notizie degli scavi
Un film di Emidio Greco. Con Giuseppe Battiston, Ambra Angiolini, Giorgia Salari, Annapaola Vellaccio, Francesca Fava.
Drammatico, durata 90 min. - Italia 2010. - Movimento Film uscita venerdì 29 aprile 2011.

Il Professore vive nella casa di appuntamenti della Signora lavando i piatti e sbrigando piccole commissioni. Alcune ragazze lo ignorano, altre, come Gina, lo stanno a sentire, un po’ per compassione e un po’ per compagnia. La sua vita cambia il giorno che, per fare un piacere ad una conoscente, va a far visita in ospedale alla Marchesa, un’ex prostituta che ha vissuto qualche tempo prima nella casa e che ha poi tentato il suicidio per una delusione d’amore. Per lei, a differenza di chiunque altro, la presenza del Professore è vitale e le sue parole un conforto. Tra i due nasce un sentimento inedito, che pareva sepolto per sempre .
Emidio Greco fa le cose di testa propria: pochi film, solo quelli che desidera ardentemente fare, per i quali è disposto ad aspettare non importa quanto tempo. È il caso di Notizie degli scavi , racconto morale di Franco Lucentini, che Greco adocchia dal momento dell’uscita, a metà anni Sessanta, con l’immagine di Leopoldo Trieste nelle mente per il ruolo del servile ma orgoglioso Professore e quella di Anna Karina per la Marchesa (l’avrà con sé nel suo bellissimo esordio, “L’Invenzione di Morel”). Il film vede la luce “solo” mezzo secolo dopo, nel nuovo millennio.
La scelta di Giuseppe Battiston e di Ambra Angiolini è una scelta forte, coraggiosa: il regista non è rimasto aggrappato alle prime idee sulla trasposizione del testo, ma ha voluto fare un film di oggi, pur conservando i dialoghi letterari di ieri. La sfida, che purtroppo non si può dire sempre e omogeneamente vinta, ha però un senso profondo, perché è nel confronto tra il passato e il presente, tra ciò che muta e ciò che rimane, radicato con le grinfie nella natura dell’uomo, che prima il racconto e poi il film coltivano la loro poesia...

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  • 4 lut 15 11:54
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Non sparare, baciami - Calamity Jane

Un film di David Butler. Con Doris Day, Howard Keel, Allyn McLerie
Titolo originale Calamity Jane. Musicale, durata 101 min. - USA 1953.

Innamoratosi di un bel tenentino, Calamity Jane vuole imparare a essere più femminile. Lui le preferisce una bella cantante e Jane capisce che l'uomo per lei è Wild Bill Hickok. Divertente western pieno di canzoni (“Secret Love” prese l'Oscar), con una Day buffa e scatenata. Poco da spartire con la vera vita di Annie Oakley, rievocata da Betty Hutton in Anna prendi il fucile (1950).

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  • 4 lut 15 11:54
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doppiaggio italiano

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Non lasciarmi - Never Let Me Go - 2011
Un film di Mark Romanek. Con Carey Mulligan, Andrew Garfield, Keira Knightley, Isobel Meikle-Small, Ella Purnell.
Titolo originale Never Let Me Go. Drammatico, durata 103 min. - USA, Gran Bretagna 2010. - 20th Century Fox uscita venerdì 25 marzo 2011.

Kathy H. è una badante che affianca i pazienti durante le donazioni degli organi. In un lungo flashback ricorda l'infanzia e l'adolescenza trascorse nel college inglese di Hailsham, l'amicizia con Ruth e l'amore per Tommy. Durante quegli anni i protagonisti vennero informati da una tutrice che il loro destino era già stato pianificato. Kathy si presenta con l'iniziale del suo cognome: ‘H'. Questa mutilazione anagrafica (oltre che citazione kafkiana) prefigura già una privazione dell'identità. I tre protagonisti non accenneranno mai ad un'origine o ad un legame di parentela. Vivono questa condizione di orfani, assuefatti alla grigia e silente crudeltà di Hailsham, un college mengheliano che li riduce a polli da batteria per servire il progresso scientifico. Sono creature che non diranno mai ‘io'.
Il film è un thriller soffuso, cadenzato, con tinte fosche e angoscianti. Prevalgono tonalità grigie dalle divise collegiali alle mura degli ospedali. La scenografia firmata da Mark Digby (The Millionaire) è tutt'uno con lo stato d'animo e la condizione larvale della vita. L'unica vibrazione che scuote lo stato emotivo, destando sogni e desideri, è espressa dal ritornello di una canzone :‘Darling, hold me and never never never let me go'. Dalla penna di Kazuo Ishiguro, scrittore nato a Nagasaki e cresciuto nel Paese dove è avvenuta la clonazione della pecora Dolly, non poteva mancare un confronto con le conseguenze del progresso scientifico. Un confronto che diviene interrogativo sulla condizione umana, sull'omologazione, la libertà individuale e la pressione di un potere che vorrebbe livellare il pensiero. Il suo romanzo ‘Never let me go' al quale ha lavorato per quindici anni, anche se descrive un mondo parallelo dominato dalla clonazione, è tragicamente umano. Ci sono dentro gli interrogativi sulla scienza, sul senso dell'amore, dell'amicizia e dell'arte...

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  • 660,5 MB
  • 4 lut 15 11:54
Niente velo per Jasira - 2009

Un film di Alan Ball. Con Aaron Eckhart, Toni Collette, Maria Bello, Peter Macdissi, Summer Bishil. continua» Titolo originale Towelhead. Drammatico, durata 124 min. - USA 2007. - Videa - CDE uscita venerdì 17 luglio 2009.

La tredicenne Jasira viene mandata a vivere dal padre libanese nel momento in cui la madre americana s'accorge dello sguardo che il nuovo compagno posa sul suo giovane corpo. La ragazza è nel pieno della fioritura sessuale e a Houston si trova a scontrarsi con le vedute ristrette del genitore cristiano nonché con le angherie dei compagni di scuola che subisce per via delle sue origini. Decisa a scoprire da sola il sesso, s'immagina protagonista delle foto dei giornali per uomini che scova nella casa dei vicini dove fa da baby sitter al figlio della coppia. Travolta dall'ebbrezza dell'orgasmo (autoindotto), Jasira s'infatua del padre del bambino che ricambierà con un malcelato e pericoloso interesse erotico.
Niente velo per Jasira segna l'esordio in lungo di Alan Ball, sceneggiatore premio Oscar di American Beauty e creatore delle serie televisive Six Feet Under e True Blood. Tratto dalle pagine del romanzo "Beduina" di Alicia Erian, il film segue il viaggio di un'adolescente alla scoperta della sessualità in un paese ricco di contraddizioni. Se la provocativa satira dell'autrice scoperchia una cultura a stelle e strisce che pubblicizza in maniera occulta il sesso nascondendosi dietro una maschera di puritanesimo, nelle mani del regista sembra partire da quella bellezza americana ritratta da Sam Mendes. A differenza del collega, però, Ball affonda la vanga nel terreno portando alla luce con maggiore enfasi e puntualità il lato oscuro dell'essere umano mostrando grande coraggio nella sua volontà di raccontare "la sessualità e la biologia in una cultura che vuole inutilmente epurarle".
La discriminazione razziale, il perbenismo, lo scontro culturale e generazionale, l'eco della Guerra del Golfo e l'incomunicabilità fanno da cornice all'ingresso prematuro al mondo degli adulti di un corpo in erba sviluppatosi precocemente e ancora ignaro della propria palpitante femminilità. La contraddizione getta un'ombra su tutti gli elementi del film e diviene parte integrante della narrazione a partire dalla bandiera spiegata sull'asta per protestare contro la guerra e allo stesso tempo appoggiarla per questioni di patriottismo.
A fornire la giusta dose e l'equilibrio necessari per rappresentare l'essere umano in tutti i suoi aspetti è il nutrito cast di attori che offre una notevole verosimiglianza al ritratto dell'American Beauty di Alan Ball. L'esordiente Summer Bishil sembra essere nata per interpretare Jasira; Peter Macdissi, nei panni del padre, è quanto di più vicino alla perfezione con la sua meschinità e il suo amore genitoriale inespresso; Aaron Eckhart se la cava egregiamente con il difficile compito di portare un barlume di umanità al subdolo vicino di casa Travis Vuoso; Tony Collette, che negli abiti premaman dell'anticonformista Melina rappresenta lo sguardo esterno alla vicenda, regala compassione e amore incondizionato alla giovane protagonista in cerca d'affetto...

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  • 786,8 MB
  • 4 lut 15 11:54
Niente da nascondere - 2005
Un film di Michael Haneke. Con Juliette Binoche, Daniel Auteuil, Annie Girardot, Maurice Benichou, Bernard Le Coq.
Titolo originale Caché. Drammatico, durata 117 min. - Francia, Germania, Austria, Italia 2005. uscita venerdì 14 ottobre 2005.

Tutto inizia dall'immagine
di una strada, una mattina qualunque. L'inquadratura è fissa: qualche persona cammina, passa una bicicletta, un uomo esce di casa. Stop, rewind e inizia il mistero. L'immagine è quella di un videoregistratore: una coppia (Daniel Auteil e Juliette Binoche) trova sulla porta, come in Strade perdute di Lynch, misteriose cassette che ne ritraggono la vita privata. Poi arrivano inquietanti disegni, telefonate, strani avvertimenti e il segreto nascosto (caché) inizia ad emergere: l'infanzia del protagonista è tragicamente legata a quella di un algerino figlio dei domestici di casa. Ma il mistero resta tale, anzi si tramanda fra le nuove generazioni: i figli dei due uomini si incontrano mentre la macchina da presa, non vista (cachè), continua a riprendere.
Caché, presentato a Cannes 2005 e nella rosa dei più vicini alla Palma d'oro, come tutti i film di Michael Haneke non lascia indifferenti. La storia, costruita come un thriller appassionante e criptico, riflette sui temi della verità, della colpa e del voyeurismo. In fondo la posizione dello spettatore, unico testimone di tutte le vicende, si identifica con quella del personaggio, ignoto ma onnisciente, che spia la vita della famiglia. L'ambiguità, marchio di stile del regista tedesco, domina la pellicola e i personaggi sono tutti potenzialmente autori del dramma che si consuma ai danni di loro stessi e degli altri.

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  • 698,2 MB
  • 4 lut 15 11:54
Natale in India - 2003

Un film di Neri Parenti. Con Christian De Sica, Massimo Boldi, Enzo Salvi, Biagio Izzo, Massimiliano Cavallari.
Comico, durata 96 min. - Italia 2003.


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Il giudice Enrico Paci e l'ingegner Fabio De Tassis si conoscono alla nursery nel 1987 dove sembra evidente che, a causa di un black out, i rispettivi figli maschi sono andati scambiati. Nel 2003 i due si rincontrano casualmente, famiglie al seguito, durante un viaggio in India: Fabio, da sempre un trafficone, sta in realtà sfuggendo ad un'indagine della procura sui suoi loschi affari. Neri Parenti ci sta ormai offrendo la versione 2000 delle vacanze di Vanziniana memoria. Sono però vacanze da esportazione (Olanda, Egitto e ora India). Se i Vanzina erano 'collettivi' sfruttando le star televisive e non del momento e affollandole in una località geograficamente meno remota, Parenti è più conservatore. "Squadra che vince non si cambia" sembra pensare. Così si rivolge all'inossidabile duo De Sica-Boldi, si porta in classe turistica i Fichi d'India e Biagio Izzo e il film è già fatto. Bisogna riconoscergli, rispetto al passato, una sempre maggiore attenzione a un intreccio che abbia una sua sostenibilità. Per il resto tutto come al solito. E' riflessione sui costumi degli italiani? Forse. Ai posteri l'ardua sentenza.

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  • 696,4 MB
  • 4 lut 15 11:54
Natale in crociera - 2007

Un film di Neri Parenti. Con Christian De Sica, Fabio De Luigi, Michelle Hunziker, Aida Yespica, Alessandro Siani.
Commedia, durata 106 min. - Italia 2007. - Filmauro uscita venerdì 14 dicembre 2007.

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Paolo (Christian De Sica) vuole trascorrere del tempo con Magda, la propria amante (Aida Yespica), e con uno stratagemma spedisce la moglie Francesca (Nancy Brilli) e il figlio in montagna. Il tentato suicidio del cognato Felice, cambia i piani di Paolo che lo accompagnerà in crociera ai caraibi per distrarlo, senza perdere la possibilità di invitare di nascosto anche la giovane Magda. Sulla stessa nave anche Michela (Michelle Hunziker), animalista convinta, e Luigi (Fabio De Luigi), autore del libro "Single è bello", si incontrano, ignari di cosa li aspetterà durante un matrimonio che si celebrerà proprio in crociera.
Ogni anno ci si pone sempre la stessa domanda: "È corretto giudicare un film che è entrato nelle tradizioni degli italiani?". Sarebbe come criticare il cappone del pranzo di Natale. Può piacere o non piacere, un anno può essere più buono, l'altro meno. Però è sempre il cappone di Natale. Ogni critica non conta.
Neri Parenti ha infatti sufficiente esperienza, maestria e conoscenza del pubblico italiano e riesce ad alternare ovvietà richieste a qualche trovata più interessante (come il personaggio di Fabio De Luigi), lasciando il film all'inerzia nel finale, necessario per avere una chiusa. In effetti, si potrebbe quasi dire che i film di Vacanze di Natale sono rappresentati da un solo lungometraggio della durata di 25 anni. Natale in crociera che è rappresentato in un ambiente delimitato (la nave), così come lo erano gli hotel, i villaggi e i paesaggi di mondi vicini (le nostre spiagge e le nostre piste da sci) e lontani (l'India e l'Egitto), si avvale di attori che sono degli ottimi professionisti e che qualche risata la riesco a strappare. A tutti. Da Christian De Sica a Fabio De Luigi (il migliore), a Michelle Hunziker. Il cappone è servito. Buon Natale.

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  • 699,1 MB
  • 4 lut 15 11:54
Natale a Rio - 2008 - (cd1)
Un film di Neri Parenti. Con Christian De Sica, Fabio De Luigi, Michelle Hunziker, Massimo Ghini, Paolo Conticini.
Commedia, durata 113 min. - Italia 2008. - Filmauro uscita venerdì 19 dicembre 2008.

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La ricetta è semplice e quest'anno piuttosto efficace. Si prendono due divorziati (Ghini e De Sica) molto diversi tra loro (uno è un professore di etica e l'altro un palazzinaro) e li si fa finire insieme in vacanza a Rio all'insaputa di tutti. Dei 'tutti' fanno parte i reciproci figli i quali, a loro volta, mentono ai genitori fingendo di andare in Spagna e recandosi invece a… Rio. Città in cui, vedi caso, si trovano le ex mogli dei due che si sono incontrate nella clinica in cui si sono fatte rifare il seno facendo invece sapere ai familiari di essere altrove. A queste vicende se ne aggiunge una che apre il film. Fabio (De Luigi) innamorato in incognito di Linda (Hunziker) si ritrova a fingere di essere il suo vero fidanzato in sostituzione di quello reale (fedifrago) per far stare tranquillo il padre di lei che abita a…Rio.
Diciamolo subito: la separazione da Boldi ha fatto un gran bene a De Sica e soci. Ha consentito loro di lavorare su sceneggiature da commedia abbandonando la farsa con caratterizzazioni esasperate. Anche la concentrazione su un numero ristretto di attori, senza l'ansia di dover andare a raccattare l'ultima starlette scosciata in tv, ha giovato all'insieme. Siamo finalmente dalle parti della pochade in cui si aprono e chiudono porte al momento giusto e in cui gli equivoci (efficace quello che ruota intorno alle 'residenze' scambiate tra padri e figli) hanno una loro motivazione nel contesto generale. La volgarità non è stata bandita ma è collocata al punto giusto in modo da consentire ai due componenti della coppia buddy-buddy De Sica-Ghini di gigioneggiare (Christian) e di lavorare di understatement (Massimo).
Inoltre l'affiatamento della coppia Hunziker-De Luigi (maturato in tv) offre la sponda di un'apparente naturalezza che spinge al sorriso affettuoso. I due 'figli' fanno la loro parte e coprono il target giovanile con diligente applicazione ai reciproci ruoli. In più ne emerge un ritrattino dell'Italia di oggi in cui, purtroppo, molto spesso il tentativo di salvare le apparenze è talmente maldestro da far emergere il cinismo di chi è disposto (letteralmente) a scavalcare chi è non è più utile pur di soddisfare i propri impulsi del momento. Intendiamoci: di cinema di evasione si tratta. Senza troppe pretese ma anche senza bassezze. Anzi, Natale a Rio finisce letteralmente 'in alto', con un ammicco alla 'realtà della finzione' che strappa un ultimo sorriso.

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  • 4 lut 15 11:54
Natale a Rio - 2008 - (cd2)

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  • 4 lut 15 11:54
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Monte Carlo

Un film di Thomas Bezucha. Con Selena Gomez, Katie Cassidy, Leighton Meester, Cory Monteith, Andie MacDowell.
Commedia, Ratings: Kids, durata 109 min. - USA 2011. - 20th Century Fox uscita venerdì 22 luglio 2011.

Grace ha diciotto anni ed è a un passo dal diploma scolastico. Dopo aver messo da parte dei soldi lavorando come cameriera in un diner, non vede l'ora di partire per una vacanza estiva a Parigi, finché i genitori non le rivelano di aver acquistato un biglietto anche per Emma, la migliore amica di Grace, e per la sorellastra Meg. Fra Grace e Meg non c'è un buon rapporto, ma ancor meno fra Meg ed Emma, che hanno frequentato il liceo assieme, prima che Emma abbandonasse la scuola per fare la modella. A Parigi, Grace, Emma e Meg si ritrovano schiave di un folle tour organizzato che prevede visite fugaci e soggiorni in infimi alberghi. Dopo essersi fermate troppo a lungo ad ammirare il panorama dalla cima della Tour Eiffel, le tre perdono il pullman della comitiva e rimangono a piedi. Per ripararsi dalla pioggia, si rifugiano in un hotel di lusso, dove Grace viene scambiata da portieri e paparazzi per la famigerata ereditiera inglese Cordelia Winthrop-Scott. Per le tre amiche è l'inizio di un'altra vacanza...

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  • 4 lut 15 11:54
...C'è una genesi curiosa dietro questa commedia romantica per pre-adolescenti sognatrici, difficilmente identificabile con le ordinarie produzioni in ciclostile di genere teen. Partito come l'adattamento di un romanzo di Jules Bass che doveva coinvolgere Nicole Kidman e incentrarsi su un gruppo di donne americane in vacanza in Europa alla ricerca di prede facoltose, Monte Carlo ha col tempo aggiustato il suo target dal pubblico di Sex & The City a quello di Disney Channel, puntando su tre giovani celebrità acerbe del panorama televisivo americano e su una favola più melliflua e addestrata. Il risultato di questa completa riscrittura è una commedia romantica con tutti i bassi standard e le alte dosi zucchero del prontuario cinematografico adolescente, ma con un'accumulazione di idee tale da renderla quasi un patchwork narrativo, una villa di Barbie con la tappezzeria ottocentesca. Al suo interno: un trio malassortito che non si lancia in vane celebrazioni dei valori della famiglia o dell'amicizia; un'avventura europea che sposta all'improvviso il suo sguardo trasognante da Parigi a Montecarlo; uno scambio di personalità a senso unico fra povera e principessa dove non c'è redenzione per i ricchi snob e viziati. Ma soprattutto, un romanzo di formazione che da uno si fa trino e segue in parallelo i differenti percorsi delle tre ragazze.
Il regista del natalizio La neve nel cuore si converte allo spirito dell'avventura estiva attraverso la favola di una Cenerentola texana e delle sue due sorellastre di buon cuore, ognuna alle prese con il proprio principe azzurro. Alla più giovane e bonaria Selena Gomez spetta la strada maestra e, oltre al duplice ruolo della cameriera gentile e dell'odiosa ereditiera britannica, anche il cuore dell'aristocratico dall'accento francese. Alle altre due, il destino riserva invece una morale opposta, uguale ma contraria: quella del “no place like home” per la solare Katie Cassidy e del colpo di fulmine, dell'avventurosa romantica, per l'ombrosa Leighton Meester. Si respira quindi un'aria da vecchia fiaba hollywoodiana in Monte Carlo, una tendenza quasi perduta a privilegiare i cambi di scenari e di situazioni come fossero abiti e collane, rispetto ai conflitti con gli antagonisti al fine di creare più movimento e più azione. Un'aria forse un po' troppo stantia per una favola teen contemporanea. Ma a cui si arriva a essere grati per il solo fatto di preferire Grace Kelly a Paris Hilton.

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  • 4 lut 15 11:54
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Minority Report

Un film di Steven Spielberg. Con Tom Cruise, Samantha Morton, Max von Sydow, Colin Farrell, Peter Stormare.
Fantascienza, durata 145 min. - USA 2002.

nomi in gioco sono certo "garanti di cinema", livello altissimo. Per cominciare Philip K. Dick, scrittore-culto di fantascienza (ha firmato Blade Runner e Atto di forza, fra gli altri), poi c'è Spielberg dietro alla macchina e Cruise davanti. Più di così… Siamo nel 2054, a Washington, dove è stato messo a punto un sistema capace di prevedere i crimini, dunque prevenirli. Niente di particolarmente tecnologico: semplicemente tre umani dotati di capacità paranormali. Si chiamano pre-cog, da precognitives. I loro nomi sono un inno al "giallo", Agatha come Christie, Dashiell come Hammett e Arthur come Conan Doyle. Vivono in una piscina e hanno visioni che poi trasmettono a un secondo livello, a un'unità di pronto intervento, il cui eroe è John Anderton (Cruise). Ma ecco che i veggenti a un certo punto indicano proprio John come futuro omicida di un tale che non conosce. Dunque il detective comincia la caccia a se stesso, naturalmente c'è la possibilità di qualche trucco, qualcuno per esempio potrebbe fabbricare non false prove, ma false visioni. Da qui una corsa contro il tempo, che è breve, con azioni alla Cruise-Spielberg, dunque esagerate e accattivanti. Sia chiaro che l'azione prevale, come prevale la ricerca del successo di pubblico rispetto ai significati letterari, anche se Spielberg ha detto di averne avuto abbastanza di "quel" successo e di aver finalmente costruito una storia perfettamente a propria misura. Chi ha praticato Dick (morto nell'82, giusto l'anno di Blade Runner) trova che la grande attitudine critica e dolorosa dello scrittore, principe delle metafore fantastiche, lascia troppo spazio al Cruise delle missioni impossibili e al regista sublimatore di effetti speciali. Anche se la storia, e il film, "ci sono".

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  • 4 lut 15 11:54
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Mariti in affitto

Un film di Ilaria Borrelli. Con Pierfrancesco Favino, Maria Grazia Cucinotta, Brooke Shields, Chevy Chase, Diego Serrano.
Commedia, Ratings: Kids+13, durata 90 min. - Italia 2004.

Maria vive a Procida con due figli, e da tre anni è in attesa del marito Vincenzo andato negli Stati Uniti in cerca di fortuna. Insoddisfatta della propria vita, e in stato di indigenza, Maria decide di partire per New York alla ricerca del compagno dal quale non ha notizie da diversi mesi. Avrà delle belle sorprese…
Girato con mezzi di tutto rispetto, il film di Ilaria Borrelli, è purtroppo un esempio di commedia sconclusionata con una sceneggiatura che non riesce quasi mai a far sorridere lo spettatore. La scelta del cast è una delle ragioni chiave del mediocre risultato ottenuto. Riesumare Brooke Shields e Chevy Chase, appannata vecchia gloria del “Saturday Night Live”, e affiancarli a Maria Grazia Cucinotta non si dimostra una ricetta vincente.
Situazioni paradossali, personaggi non prettamente simpatici, e una recitazione forzata, probabilmente aiutata dal doppiaggio non convincente della versione originale (il film è stato realizzato in lingua inglese per l’esportazione), fanno di Mariti in affitto una prova d’autore tutt’altro che convincente, se si pensa, poi, alla buona qualità del panorama odierno del cinema italiano.

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  • 695,5 MB
  • 4 lut 15 11:54
Manderlay - CD1
Un film di Lars von Trier. Con Bryce Dallas Howard, Isaach De Bankolé, Willem Dafoe, Danny Glover.
Drammatico, durata 139 min. - Danimarca 2005. uscita venerdì 28 ottobre 2005.

Trilogia di Von Trier sugli Usa capitolo secondo. Stessa struttura scenografica ma fondamentali cambiamenti degli attori: Brice Dallas Howard al posto di Nicole Kidman e Willem Dafoe in sostituzione di James Caan. Stessa impronta polemica ma senza calcare sul pedale dell'emozione. Questa in sintesi l'impronta complessiva di Manderlay Su un tema tabu' (anche per il cinema americano e non, che lo ha trattato non a sufficienza e spesso annegandolo in sovrabbondanti dosi di melassa e stereotipi): lo schiavismo. Questa volta Grace si ferma in Alabama dove trova una cittadina, Manderlay, in cui le regole della schiavitu' regnano sovrane. Grace ne 'libera' gli abitanti e impone la democrazia. Che ha inizio dal decidere a maggioranza che ore sono. Ma la democrazia non si sviluppa per imposizione. Soprattutto con chi non ci e' mai stato abituato. Essa richiede poi (in Usa) delle scelte dure. Grace evita la vendetta collettiva nei confronti di una donna che ha rubato il cibo a una bambina malata ma le deve dare la morte 'legale' di persona. Von Trier e' assolutamente politically uncorrect e se ne vanta, affermando che in politica non si puo' essere "correct", che non ci debbono essere argomenti tabu' altrimenti il dibattito muore. Lo e' grazie anche al contributo di due bravi attori neri come Danny Glover e Isaak de Bankole' i quali, pur affermando che si tratta della lettura di un bianco, si dichiarano orgogliosi di avere partecipato a questo film che, frenando sul versante emotivo, riesce a provocare in modo ancora piu' lucido del solito.

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  • 4 lut 15 11:54
Manderlay - CD2
Un film di Lars von Trier. Con Bryce Dallas Howard, Isaach De Bankolé, Willem Dafoe, Danny Glover.
Drammatico, durata 139 min. - Danimarca 2005. uscita venerdì 28 ottobre 2005.

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  • 691,5 MB
  • 4 lut 15 11:54
Manuale D'Amore
Un film di Giovanni Veronesi. Con Carlo Verdone, Sergio Rubini, Margherita Buy, Luciana Littizzetto, Jasmine Trinca.

Commedia, durata 105 min. - Italia 2005. uscita venerdì 18 marzo 2005.

Una commedia all'italiana per raccontare un percorso d'amore. Quattro coppie rappresentano le fasi dell'innamoramento e divertono per le situazioni così assurde, ma così comuni. Grande cast.


Gli italiani, oltre che "brava gente", sono un popolo di amatori, come emerge da sondaggi e inchieste di mezzo mondo. E chi poteva realizzare un manuale d'amore cinematografico se non noi? E soprattutto quale genere migliore della commedia all'italiana per ritrarci all'opera?
Potenzialmente il film di Veronesi, grazie a un cast di nomi notissimi, potrebbe essere un divertissement sentimentale d.o.c., se non avesse alcune lacune nella sceneggiatura, indotte forse da un cast troppo altisonante. Manuale d'amore è un film a episodi, collegati dall'interagire dei vari personaggi, che rappresenta, intrattenendoci, il percorso di dieci, cento, mille coppie.
Il primo dei quattro episodi, "l'innamoramento", vede protagonista Muccino jr., disoccupato, sdanarato e possessore di un solo bene, il suo motorino. Un gatto nero gli fa incontrare la donna della sua vita, ma che fatica uscire con lei. Il testimone passa alla Buy e Rubini, protagonisti della fase della "crisi". I due sono una coppia sposata da tempo, ormai figli della routine e delle battute acide. Il dialogo fra loro è assente. Quale soluzione? La Litizzetto, nel terzo periodo dell'amore, "il tradimento", è una vigilessa che diventa severissima con il genere maschile alla guida, in seguito alle corna da parte del marito. Nelle sue giornate ha a che fare con Verdone, nero per la separazione dalla moglie, personaggio cardine dell'ultimo momento dell'amore, "l'abbandono". Qui si sviluppa una storia assolutamente "verdoniana" in tutto e per tutto. La conclusione di questo episodio chiude il cerchio aperto all'inizio del film.
Ripercorrendo i modi di essere dei singoli attori, Manuale d'amore vorrebbe rappresentare un bigino semiserio sui percorsi classici del sentimento principe della nostra vita. La sua ovvia circolarità (il film inizia con la recitazione di Anita Caprioli del manuale, e si conclude con l'attrice che passeggia sulla spiaggia) è asservita alla trama che può ispirarsi idealmente a "Cinque per Due" di François Ozon, senza possederne l'inventiva. Gli episodi prendono spunto dai film più disparati fra cui La signora in rosso ed è agli interpreti che è quindi assegnato il compito di reggere le sorti delle storie, indurre qualche sana risata, attirare il pubblico. L'amore non cambia mai.

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  • 1,71 GB
  • 4 lut 15 11:54
Manuale d'amore 2 - Capitoli successivi è un film del 2007, diretto dal regista Giovanni Veronesi.

Come il precedente Manuale d'amore, il film è suddiviso in 4 episodi che hanno come argomento principale vari aspetti dell'amore. I 4 episodi sono legati l'uno all'altro dal filo conduttore di una trasmissione radiofonica e dalla voce del DJ Fulvio, interpretato da Claudio Bisio. Eppure sentire (Un senso di te) è il tema musicale del film, ed è cantato da Elisa su musiche di Paolo Buonvino.

Eros
Il giovane Nicola (Riccardo Scamarcio) ha un incidente d'auto ed è costretto a vivere sulla sedia a rotelle. La sua fisioterapista Lucia (Monica Bellucci) diventa per lui una ossessione erotica. Una notte lei gli rivela che sta per sposarsi (con DJ Fulvio, come si scoprirà alla fine del film), ma che anche per lei Nicola è diventato un'ossessione erotica, ed hanno un rapporto. Successivamente vi è il cambiamento della fisioterapista. La nuova fisioterapista di Nicola è una donna obesa, e lui la vede come una punizione divina per aver tradito la sua fidanzata.

Maternità
Franco (Fabio Volo) e Manuela (Barbora Bobulova), non riescono a concepire un figlio naturalmente, e si recano a Barcellona per ricorrere alla fecondazione assistita. Nonostante alcuni momenti difficili, riusciranno ad avere una figlia.

Il matrimonio
Fosco (Sergio Rubini) e Filippo (Antonio Albanese) sono una coppia gay del Salento. Il padre di Fosco non ha mai accettato la cosa. Hanno deciso, per desiderio soprattutto di Filippo, di andare a sposarsi in Spagna, ma litigano quando Fosco dice di non voler rimanere a vivere in Spagna e di non voler adottare un figlio. Poi però cambia idea, subisce un pestaggio, si riappacificano e riescono a sposarsi, nonostante arrivino in Comune con un'ora di ritardo.

L'amore estremo
Il cinquantenne Ernesto (Carlo Verdone), con una vita noiosa, sposato e con una figlia coatta, riscopre la vera passione grazie alla giovane spagnola Cecilia (Elsa Pataky), che a Roma vuole incontrare il padre che non ha mai conosciuto. I due instaurano una relazione. La moglie di Ernesto (Lucia Vasini) scopre che lui l'ha tradita, ma invece di arrabbiarsi lo perdona. Lui allora lascia la casa. In discoteca con Cecilia però ha un infarto; lei decide di tornare in Spagna, lui torna con la sua famiglia.

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  • 1,09 GB
  • 4 lut 15 11:54
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L'uomo che guarda

Un film di Tinto Brass. Con Francesco Casale, Franco Branciaroli, Katarina Vasillissa, Cristina Garavaglia, Antonio Salines.
Erotico, durata 104 min. - Italia 1994.

Edoardo detto Dodo (F. Casale), giovane docente di letteratura francese, è stato temporaneamente abbandonato dalla moglie che lo tradisce, fin dal giorno delle nozze, col vorace suocero (F. Branciaroli), barone universitario. Roso dalla gelosia, diventa un assiduo cultore di scopofilia, ossia voyeurismo. Già vate del pelo pubico, cantore di deretani boffici, rapsodo delle poppe al vento, T. Brass diventa qui poeta da membro in erezione: una ventina di peni (in maggior parte finti) in innalzamento o in distensione, diciotto congressi carnali in varie posizioni, un orgasmo – effettivo, ricordato, fantasticato – ogni 5 minuti in media. Trappolerie visuali, girigogoli caleidoscopici, allumacature torpide, saccenti esercizi di ridicolaggine involontaria, citazioni di Mallarmé, Baudelaire, Gide, Céline. Liberamente ispirato al romanzo omonimo (1985) di A. Moravia.

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  • 647,1 MB
  • 4 lut 15 11:54
L'Ultimo Drago (The Last Dragon) [cd1]
Cast: Glen Eaton, Jim Moody, Christopher Murney, Leo O'brien, Faith Prince, Ernie Reyes jr., Mike Starr, Germaine Taimak, Vanity
Regia: Michael Schultz
Sceneggiatura: Louis Venosta
Data di uscita: 1985
Genere: Arti Marziali

Trama

Leroy Green è un ragazzo di colore, di trasparente limpidezza, tutto dedito al "karate" e che aspira al conseguimento del "Livello finale" sotto la guida di un saggio e vecchio Maestro orientale. Poichè Leroy intende giustamente il "karate" come un'arte che esalta la forza, ma con il totale dominio spirituale di essa, egli rifiuta scontri occasionali e le provocazioni dei bravacci che circolano ad Harlem (soprattutto il gigantesco Sho'nuff locale, che mal sopporta l'ascesa del ragazzo). Un giorno Leroy salva da tre aggressori Laura, una bella e notissima disk-jockey, minacciata da un "boss" prepotente e irritato dal rifiuto di lei di lanciare in uno spettacolo una sua amica e stellina di mezza tacca. Laura prova subito del tenero per il suo salvatore, ma questi è troppo timido e troppo preso dai suoi allenamenti e dalla scuola per bambini amanti delle arti marziali, da lui diretta. Ma il "boss" Eddie Arkadian e lo Sho'nuff non demordono: quel ragazzo mite ed onesto minaccia la loro supremazia in campi diversi e va tolto di mezzo. Così Leroy, dovrà andare allo scontro finale: abbatterà dopo una dura lotta lo spregevole gigante e, dopo che Arkadian (il quale si fa scudo di Laura, in precedenza fatta sequestrare) gli ha sparato una rivoltellata, riuscirà a...fermarne il proiettile con i denti. Un fantastico balletto con tutti i ragazzi in lizza, simulanti le mosse del "karate", circonderà allegramente Laura e Leroy: il nostro giovanotto che, ormai ha raggiunto il sospirato "livello finale" (il "luogo della conoscenza" indicatogli dal venerato Maestro), uscendone aureolato da una mirabile luce dorata scoprirà pure la felicità dell'amore.

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