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Grammatica e Vocabolario della Lingua Kurda.pdf

Tytuł: GRAMMATICA E VOCABOLARIO DELLA LINGUA KURDA
Autor: DAL P. MAURIZIO GARZONI
Wydanie: ROMA 1787

La favella Kurda all' Europa fin'ora ignota, ella è un linguaggio non ingrato all' orecchio, e proprio del paese detto Kurdistan tra i confini della Mesopotamia, e della Persia. Trae la sua origine dalla Persiana, che coll' andar del tempo si è corrotta appropriandosi molte parole Arabe, alterate unitamente ad altre frasi, e parole Caldee, così che da pıu secolı se ne formò una lingua distinta affatto dalle altre, e prese un nome propio. Questo paese in se contiene una estensione in circa di venticinque giornate di longhezza, e circa dieci di larghezza; si divide esso in conque grandi principati maomettani tributarj alla Porta Ottomana, e qualche volta alcuni di essi anche ai Persiani; vale a dire il principato di Betlìs, il principato di Gezìra, detto da alcuni geografi reguo de' Bottàni; il principato di Giulamerk; ed il principato di Karaciolan. Ciaseuno d' essi può mettere in piedi un' armata di dodici, e più mila combattenti. Il più vasto, e più potente è il principato di Karaciolan, perchè dopo il 1760 coll' ajuto del Pascià di Bagdad ha unito al suo principato, quello del Koi Sangiak detto volgarmente Soràn; Il più nobile però è quello d' Amadìa, li di cui principi discendono dalla stirpe deg;o antichi sovrani setti Kalìfa di Bagdad, come quelli pure di Giulamerk, essendo stati due fratelli, che si stabilirono nel Kurdistan da più di cinque secoli per quanto si vede dalli monumenti, e lapidi sepolcrali dei loro antenati. Quando fi vuole sapere da un Kurdo, a che principato appartenga, si distinguono con questi vocaboli. I sudditi del Karaciolan si dicono Soràn [quali solo parlano Kurdo, gli altri del Karaciolan detti Babàn in Turco]. Quelli d' Amadìa Badinan. Quelli di Giulamerk Sciàmbò. Quelli di Gezira Bottan. Quelli di Betlis mantengono il loro nome Betlìsi si distinguono pure tra loro nel parlare in alcune distinte srasi, e pronuncia; come accade anche nelle provincie d' Italia; la più pulita però è quella d' Amadia, di cui me ne servo nella presente opera. [...]